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Tema sulla democrazia e gli strumenti del popolo

Durante i secoli le forme di governo nel mondo si sono succedute l'una all'altra in modo repentino. Di strutture governative studiate dalle scienze politiche e sociali ne esistono a centinaia ma le principali si contano sulle dita di una mano. Sono quello forme di governo che da sempre sono note all'uomo, forse sotto nomi differenti ma, già nell'antica Grecia ai tempi di Platone e Aristotele erano note la monarchia, l'oligarchia, la tirannide e la democrazia. Oggi ci dedicheremo a parlare dell'ultima di queste forme di governo che nella secondo metà del XX secolo si è diffusa rapidamente manifestandosi, anche se in forme diverse, in ogni angolo d'Europa. Dalla spinta totalitaria che ha portato alla guerra i popoli hanno visto nelle promesse della democrazia un mezzo per poter uscire dalle ombre e dalla paura che ha portato con se l'avvento la Seconda guerra mondiale, una strada verso la speranza e la possibilità di poter vivere in un regime di armonia e pace.

L'etimologia del termine democrazia è greca. Democrazia è un nome composto da demos, che in greco significa popolo, e cratos, che significa potere. E' una forma di governo che stimola e incentiva, almeno teoricamente, lo sviluppo del potere popolare. Il popolo sotto questo governo può manifestare la propria opinione, può entrare a far parte degli organi di potere, governativi, e può sindacare con voto sulle scelte del Governo, secondo la maggioranza, ingiuste. A fare da cardine nel sistema democratico è proprio il concetto di giusto e ingiusto che non è un concetto né soggettivo, quindi secondo il parere di un singolo, né oggettivo, quindi secondo un parere estraneo e disincantato, ma secondo il parere dei molti, della maggioranza.

Possiamo osare affermare che senza maggioranza non c'è democrazia. Cos'è questa maggioranza? La maggioranza è il 50%+1 di quella parte della popolazione che ha diritto al voto, quindi diritto decisionale. La democrazia risulta quindi, seguendo le teorie platoniche, il governo degli ingiusti di quelli che decidono per gli altri ma è da tenere in conto che le democrazie moderno sono nel 90% dei casi democrazie rappresentative, cioè forme di governo in cui i cittadini eleggono, sempre a maggioranza assoluta i propri rappresentati, coloro che decidono in vece del popolo.

Le democrazie offrono al popolo dei mezzi di governi dotati di una potenza non indifferente che spesso i cittadini di uno Stato ignorano nella loro completezza. Primi diritto fra tutti è il voto che è un diritto e un dovere dei cittadini. Il voto è un diritto poiché è inviolabile, innegabile, unico e personale nessuno può dirci a chi votare o quale scelta prendere ne può esserci in alcun modo impedito di eseguire quello che è anche un dovere civico. Il dovere sta nella morale del voto. Il voto rappresenta il mezzo tramite cui noi governiamo e siamo tenuti per una morale a votare, votare rappresenta nelle democrazie un segno di rispetto verso tutti coloro che si dirigono verso le urne per decide: non votare vuol dire non essere partecipi attivi delle scelte che prenderà il nostro Stato.

Altro mezzo con cui la democrazia dà potere ai popoli è il referendum, una forma di richiesta particolare che ci permette di accedere alle leggi: di formularle e votarle o di abrogarle. Il referendum è un derivato del diritto al voto che ci dà svariate possibilità in primis osserviamo quando si và ad utilizzare questo strumento. In un primo caso si utilizza il mezzo del referendum per chiedere il parere del popolo su argomenti che riguardano, e i cui effetti ricadrebbero, sulla società nella sua totalità, in questo caso lo chiede lo stesso Governo, nel secondo caso si tratta di referendum abrogativi che il popolo può chiedere con una raccolta firme, in Italia sono richieste 500mila firme, che permette al popolo di decidere se abrogare o meno una legge in vigore, in questo caso lo richiedono i cittadini.

La democrazia sembra essere il miglio strumento per governare uno Stato e un popolo ma anch'essa ha i suoi contro. Infatti, nelle democrazie sono penalizzate di molto le minoranze etniche, religiosi, culturali e omosessuali. La maggioranza vince e le minoranze non raggiungeranno mai la maggioranza si tratta quindi di una sorta di regime dei molti che la vincono costantemente sui deboli, l'Italia è un esempio palese di questa discordanza concettuale della democrazia. Nonostante i principi democratici siano quelli della rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fratellanza anche in un regime democratico sopravvive un pizzico di totalitarismo.

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