Tipologia A – Analisi del testo
Claudio Magris ritiene che ogni viaggio implica attraversare delle frontiere, con ciò non si intende oltrepassare solo linee di confine, ma vedere più da vicino molteplici diversità, che siano esse politiche, culturali, linguistiche e psicologiche, di altri paesi, se non della stessa nazione. Bisogna oltrepassare le frontiere ed amarle, perché definiscono ognuna una precisa realtà.
Nel caso specifico del triestino, quando passeggiava sul Carso, la frontiera con la Jugoslavia, per lui, costituiva sia il noto che l’ignoto. Il noto perché le terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell’Italia, l’ignoto perché segnava il distacco dall’impero di Stalin, dal mondo dell’est.
Una realtà misteriosa e familiare si vive anche nel viaggio. Infatti, le persone che stanno su una sponda possono pensare che la gente situata sull’altra sia barbara, ma se si inizia a passeggiare sullo stesso ponte, ci si inizia a confondere e a non capire quale sia la propria sponda .
Il linguaggio utilizzato da Magris è chiaro e scorrevole, la maggior parte dei termini sono di uso comune, altri ricercati (“idolatrarle”, “periture”, “vessata”). Al termine del testo troviamo una figura retorica, una metafora: il ponte è simbolo del viaggio.
Il primo concetto trattato nel brano è quello della frontiera, la quale delimita i territori di una nazione e ne segna la diversa natura da un’altra, non a caso ogni nazione ha i suoi usi e costumi, i suoi cibi tradizionali e una religione. Definisce quindi una realtà e un’individualità che è bene conoscere.
Complementare al concetto di frontiera è quello del viaggio, non a caso Magris, sin dalla prima riga, afferma che attraversarla è una condizione basilare del viaggio. Il viaggiare, l’attraversare il ponte, consente all’uomo di comprendere che una nazione, per quanto possa essere differente da un’altra per certi aspetti, è anche familiare. E’ sempre presente, dunque, il binomio noto e ignoto. Questa è un’esperienza comune in tutti i viaggi.
L’espressione che conclude il brano vuole esprimere l’idea secondo la quale il viaggio e l’oltrepassare le frontiere consente di conoscere meglio la propria cultura e consente di provare una sensazione di soddisfazione nel conoscere altre culture, fino ad allora estranee al viaggiatore.
Dal testo si riesce a cogliere il senso di arricchimento personale che proviene dal viaggio, il quale aumenta la conoscenza di se stessi. Esso arricchisce il proprio bagaglio e consente un’apertura mentale che prima non si aveva, si conoscono dunque nuovi modi e stili di vita che rendono l’uomo più flessibile. Solo con il viaggio le numerose popolazioni del mondo potranno godere di una pace mondiale e amarsi l’una con l’altra, perché non si avrà più paura del diverso.