Ovunque voltiamo il nostro sguardo ci troviamo circondati da tanti piccoli cloni, vestiti con capi alla moda, che camminano con un’andatura traballante, quasi da cantante in stile hip hop.
Atteggiamenti comuni come possono esserlo la sigaretta al dito, i capelli rasati alla moicana, le stesse griffe indossate dalla testa ai piedi; questi sono solamente alcuni dei caratteri che fanno il modus vivendi di un giovane, adolescente conforme alle “regole” della così detta società moderna. Omologazione e conformismo che possono sfociare anche in atti di estrema violenza o in forme di bullismo verso quelle che troppo spesso vengono etichettati come "diversi" soltanto perché non griffati o forse alternativi. Senza spostare l’attenzione sui fenomeni di "marchio" e "moda" che il mercato gestisce in base alle nuove tendenze giovanili, rimaniamo sulle tematiche di conformismo legate agli adolescenti.
Parlando di giovani adolescenti e meno giovani, sono molte le persone che accettano questa forma di omologazione semplicemente senza accorgersene, senza farci caso; “faccio così perché lo fa anche lui”, a volte questa è l’unica giustificazione che ci si sente dare. Ognuno dovrebbe avere la pretesa di sentirsi diverso, differente e speciale all’interno di una società che invece fa di tutto per conformarti, per farti andare in una certa direzione e per farti diventare parte di un sistema consumistico soggetto ogni giorno a regole ed interessi. Un’economia la nostra che deve girare per non crollare e deve, sembrerebbe per forza, fare andare tutti nello stesso verso.
Attenzione però a non fare confusione; nessun giovane al giorno d’oggi ha determinati comportamenti per indifferenza, o perché non arriva a formulare ragionamenti autonomi, i ragazzi d’oggi esattamente come quelli che erano stati giovani un tempo, sviluppano pensieri autonomi con la propria mente e certamente non preferiscono usare il pensiero altrui come proprio.
Spesso molti adolescenti si trovano semplicemente immersi in situazioni di estremo disagio, provano sentimenti di distanza e a volte anche disinteresse da parte della propria famiglia e vedendosi abbandonati si rivolgono all’unico gruppo di amici o coetanei più vicino a loro, accomunati da medesime situazioni famigliari o problematiche. Altri invece hanno un forte desiderio di ritrovarsi parte di qualcosa, di appartenere ad un gruppo, di essere accettati come elementi integrati all’interno di una determinata società, senza trovarsi in alcun modo nella scomoda situazione di abbandono e senza mai sentirsi soli con la testa colma di strani pensieri.