Il viaggio di Dante Alighieri nell’oltretomba rende fisicamente l’idea di Inferno, Purgatorio e Paradiso, che visita successivamente partendo proprio dall’Inferno, per poi terminare il suo viaggio con la visione della Trinità. Ad accompagnare Dante nelle prime due parti, cioè Inferno e Purgatorio è Virgilio, mentre nel viaggio nel Paradiso è la donna amata dal poeta, Beatrice: si tratta di un modo per rendere comuni i primi due canti e differenziare il Paradiso. Andando ad analizzare in particolar modo le differenze tra Inferno e Purgatorio, sebbene in tutti e due i luoghi si trovino dei peccatori, l’Inferno rappresenta un posto dove i peccatori sono senza speranza, perché per tutta l’eternità dovranno scontare i loro peccati.
Diverso, invece, è il Purgatorio, dove le anime possono redimersi dei loro peccati e purificarsi nell’attesa di vedere il volto di Dio. Sotto il profilo figurativo, nei due canti sono evidenziate le diverse funzioni di questi due luoghi: da una parte l’Inferno rappresentato come un abisso dove le anime sprofondano e più il peccato è grave e più i peccatori si trovano in uno dei 9 cerchi più basso e lontano da Dio; il Purgatorio, invece, è rappresentato da un monte che le anime risalgono per avvicinarsi di più al Creatore. Nel Purgatorio più si sale e più la pena è lieve, nell’Inferno più si scende e più la pena è grave e dolorosa. Diversa è anche la concezione del tempo, perché nel Purgatorio le anime dovranno scontare la pena per un numero di anni pari al peccato commesso, mentre nell’Inferno le anime devono scontare la pena in eterno. L’atmosfera nei due luoghi è molto diversa proprio per questo.
Mentre nella prima parte le anime bestemmiano, sono maligne, rimpiangono la vita terrena e sono piene di rabbia oltre ad essere sommerso nel buio, nel Purgatorio le anime accettano la pena da scontare con rimorso per aver commesso il peccato e non rimpiangono la vita terrena perché aspettano di vedere la luce di Dio. Inoltre il tempo nel Purgatorio è scandito da giorno e notte, a differenza che nell’Inferno dove l’unica cosa che rompe le tenebre sono delle fiamme che attraversano il buio. Molto diverso è anche il comportamento tra i dannati e le anime che abitano il Purgatorio.
Nell’Inferno, infatti, i dannati si odiano tra di loro, non sono amici né tantomeno si aiutano e maledicono anche i loro parenti e amici conosciuti nella vita terrena. Nella seconda parte della Commedia, invece, tra le anime c’è amicizia e fratellanza perché c’è la legge dell’amore, tanto che spesso intonano dei canti insieme. I peccatori del Purgatorio ricordano anche la loro vita terrena, ma senza rimpianti, perché sanno che presto vedranno qualcosa di molto più bello, ovvero la luce di Dio.
Ciò che vuole trasmettere Dante con i due regni extra-terreni, è che il peccato nell’Inferno è un peccato che non può più essere espiato, perché le anime non si sono pentite, non provano rimorsi, in un certo senso le anime che si trovano all’Inferno hanno completamente perso la propria umanità per trasformarsi in creature di solo odio e risentimento. Nel Purgatorio, invece, viene rappresentata l’anima più umanizzata di tutti e 3 i canti, un’anima che sbaglia, ma sa che può purificarsi attraverso le pene del Purgatorio. Le pene in questo caso sono viste come un aiuto all’uomo per raggiungere finalmente Dio.